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Inaugurato l’anno scolastico con lo spettacolo “InterCONNESSIONI… per un FUTURO consapevole”

Utente Federico Cotto

da Federico Cotto

Docente

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Venerdì 29 settembre 2023 l’istituto Artom ha inaugurato l’anno scolastico con uno spettacolo-evento dal titolo “InterCONNESSIONI… per un futuro consapevole”.

L’appuntamento era di fronte all’ingresso della scuola, con sbandieratori e figuranti del rione San Silvestro che hanno aperto la serata accompagnando il pubblico fino al Teatro Alfieri, dove erano presenti all’accoglienza alcuni componenti del corteo storico del rione San Secondo, al cui interno si trova il teatro. Inoltre, nel foyer, erano esposti alcuni prodotti confezionati dall’istituto agrario Penna.

Molto ricco lo spettacolo, presentato dagli insegnanti Chiara Cerrato e Diego Abbate di fronte ad un pubblico di 320 spettatori tra genitori, studenti e autorità. Ad avvicendarsi sul palco sono stati il Coro Polifonico Astense, di cui fanno parte Marcella Cairo e Diego Abbate, professori dell’Artom da tanti anni. Quindi il professor Giuseppe Castagnaro che, insieme alla cantante Giulia Rossi, ha proposto diversi brani musicali. E ancora gli studenti della Compagnia delle Emozioni – guidata dai docenti Valentina Giovara, Giorgia Mendola e Giuseppe Pampararo – che hanno proposto lo spettacolo “A che piano scendi?”. Lo spettacolo è poi proseguito con i ballerini professionisti Francesca Clerico e Federico Cotto, quest’ultimo anche nel ruolo di coordinatore del gruppo di docenti che si è messo in gioco salendo sul palco successivamente. A concludere la serata il concerto che ha visto protagonisti anche ragazzi frequentanti l’indirizzo musicale dell’istituto Monti.

“Sono molto soddisfatto – ha commentato “a caldo” il dirigente scolastico, Franco Calcagno – in quanto tutte le esibizioni sono state apprezzate. Sottolineo, in particolare, il fatto che i ragazzi hanno recitato bene e che i ballerini si sono divertiti più a danzare che non a farsi guardare. Come ho commentato di fronte alle autorità, non siamo una scuola normale e siamo orgogliosi di essere così: le scuole non devono essere normali, altrimenti sarebbero standard”.